Si guardò intorno un paio di volte per assicurarsi che nessuno la stesse ascoltando. Non vide nessuno. "È stato bellissimo..." sospirò, "Eppure è durato tutto così poco..." Era seduta su una panchina nel giardino dietro casa sua, all'ombra. Era estate e faceva parecchio caldo, soprattutto in casa. Ma all'aperto non si stava poi tanto male. "Come mai ritorno sempre a parlare di questo argomento?" Cominciò a giocherellare con i braccialetti che aveva sul polso destro. È perché ti attacchi troppo al passato. Lo fai sempre. "No. Se fosse solo per quello sarebbe più facile." Voleva piangere, ma non riusciva. Le sembrava così inutile piangere per tutto ciò. Ma questa volta non è come le altre, giusto? "Questa volta non sarà mai come le altre." Cercò di pensare ad altro, ma quel dolore al petto e allo stomaco non se ne andava. "Emozioni di merda! Eventi di merda che si susseguono alla cazzo!" Calma- "No!" sbuffò arrabbiata e si alzò dalla panchina dirigendosi verso i giochi per bambini. Sbuffò una seconda volta e salì dallo scivolo su uno dei giochi. "È che loro continuano, loro continuano senza di me", fece una pausa, "Hanno sempre continuato senza di me." Si sedette in cima a gambe incrociate. "È per questo che è diverso questa volta. È perché stanno continuando qualcosa di bellissimo che ho cominciato io, ma senza di me." disse in tono triste. Loro non lo sanno, però. "Già, non lo sanno che se non fosse stato per me tutto questo non sarebbe successo, ma a chi importa? A chi importa??" domandò esasperata anche se, come al solito, non si aspettava una risposta. Importa a te. Si bloccò. |