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Nastasya, è nata nel 1551. E’ immortale. Negli ultimi lunghissimi anni è andata accompagnandosi a un gruppo di amici, anch’essi immortali. Avendo visto e provato di tutto, il tipo di vita che conduce il gruppo è smodato, e a base di feste, alcol, droga, promiscuità e sfizi di ogni sorta. Fino a quando, proprio per sfizio, per il semplice fatto che era divertente, il suo migliore amico, Incy, fa davvero male a un essere umano. Inorridita dal gesto - oltre che sorpresa dall’uso di quel tipo di magia - e nauseata dall’esistenza insulsa che da troppo tempo sta vivendo, Nastasya decide di accettare l’invito che un’altra immortale, River, le aveva fatto nel 1920. Sperando che possa essere ancora valido. E dall’Inghilterra, la ragazza, all’apparenza tra i 18-20 anni (dopo i sedici anni, gli immortali invecchiano di 1 anno ogni 100) si trasferisce in America, in Massachussets. Dove arriva a una sorta di farm in cui si conduce una vita semplice, un vero e proprio Centro Rehab per immortali. E qui, attraverso la bella analisi di ciò che era e cio che è diventata, Nastasya comincerà un processo di guarigione, sia a livello umano che magico. Grazie ai flashback di un passato ottimamente descritto, scoprirà, però, anche ciò che ha innescato il suo “stordimento” emotivo. Qualcosa a cui qualcuno vicino a lei, forse, non è così estraneo. Al Rehab, inoltre, incontrerà altri suoi simili. Tra questi, Reyn, un vichingo immortale che forse ha già incontrato… Perchè c’è qualcosa di particolare nel passato di Nastasya… E anche in questo caso, per tutta la lettura, ci si andrà chiedendo: chi è veramente questa giovane donna immortale?
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